a cura di Anna Pirozzi

Nascere non basta. E’ per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.

Pablo Neruda

“Rinascere” inteso come rinnovarsi in determinate forme di vita; “rinascita” intesa come “innovazione”.

E adesso, che cosa succederà?

Iniziamo a respirare aria di “libertà”. Ci prepariamo tutti mentalmente alla fase 2, con tanti dubbi, con tante domande, con tante paure e angosce. 

Ognuno di noi ha affrontato questo momento particolare della nostra epoca in modo diverso. Ognuno di noi ha perso qualcosa che non riavrà mai più indietro: c’è chi ha dovuto affrontare la perdita di persone significative, non avendo avuto neanche modo di vivere come desiderava tale perdita; c’è chi ha avuto perdite in campo lavorativo, che ha visto perdere tutti i sacrifici fatti e gli sforzi compiuti nel proprio lavoro;  c’è chi ha dovuto perdere ancora di più la propria “libertà” affrontando questo momento con ritmi lavorativi ardui per evitare che l’altro potesse perdere ancora di più. Tutti noi abbiamo subito delle perdite: ognuno con modalità diverse si è visto modificare tutto l’assetto quotidiano della propria vita e ha dovuto adattarsi ad una nuova “regola” per vivere e sopravvivere.

In un momento particolare in cui ci sentiamo e in cui siamo sospesi, ci troviamo a riflettere su cosa succederà dopo il lockdown, dopo quel famoso giorno in cui ci diranno che potremmo uscire. 

Il non conoscere cosa accadrà ci porta smarrimento e senso di agitazione, ma questa è una fase ancora più importante per noi, in cui dovremmo fare ancora più attenzione e dare attenzione a noi stessi, a tutto ciò che ci è accaduto in questi mesi di sospensione sia intorno a noi, ma soprattutto, dentro di noi. 

Dare attenzione a tutte le emozioni che abbiamo provato e a ciò che ci ha dato la spinta vitale nell’andare avanti. Partiamo da questo, dalla scoperta dei nostri desideri che noi tutti, chi più chi meno, ha seguito in questo periodo. 

Siamo arrivati al punto di iniziare a respirare aria di libertà, ma che essa sia una libertà graduale, ognuno con i propri tempi e i propri modi, fatta di piccoli passi. 

Non esiste un modo giusto o sbagliato per “rinascere”, ma facciamo in modo che proprio la riscoperta di se stessi possa essere per ognuno il proprio punto di partenza. Facciamoci guidare da autenticità e accoglienza, sia nel vivere il nostro mondo interpersonale, nel rapporto con l’altro, sia nel nostro mondo intrapersonale, con se stessi, verso i propri limiti e soprattutto verso le proprie risorse. Stiamo scoprendo, e riscoprendo, che siamo degli esseri relazionali e quanto abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere. Siamo arrivati ad un momento in cui avremo presto la possibilità di ricontrarci, ma facciamolo in un tempo e in un modo del tutto nuovo, innovativo e creativo.

In un momento particolare in cui ci sentiamo e in cui siamo sospesi, cacciamo il nostro coraggio anche di chiedere aiuto, senza timore. Il chiedere aiuto non è debolezza, ma è darsi la opportunità di prendersi cura di sé.

A presto.

Quei giuramenti, quei profumi, quei baci infiniti rinasceranno.

 Charles Baudelaire