Il nostro progetto di Pet Therapy si è rivolto ai bambini del reparto di pediatria dell’ospedale San Giuseppe moscati di Aversa. “Happy School” è stato un magnifico percorso di zooantropologia didattica in quanto completamente basato su un approccio cognitivo relazionale al cane. 

Fino a qualche decennio fa il rapporto tra uomo e cane veniva considerato come uno sterile paradigma tra stimolo e risposta. Mentre ora al primo posto ci sono le emozioni del cane. In quanto non è più un soggetto passivo ma un mondo di motivazioni, empatia, bisogni, competenze, e udite…udite…sentimenti!

Che cos’è la Pet Therapy? È nel 1953 che il neuropsichiatra infantile Boris Levinson parla per la prima volta dei benefici che la relazione uomo animale può avere su un bambino: calmare gli stati d’ansia, trasmettere calore affettivo, ridurre la paura, aiutare a superare lo stress e la depressione, aumentare l’autostima, migliorare lo stile di vita in generale.

Perché il cane può tutto ciò? Perché il rapporto che si instaura è autentico e diretto. Il cane non compatisce, non fa differenze, non giudica, per lui esiste solo la gioia della relazione spontanea e immediata. 

Altre due tappe fondamentali per la Pet Therapy sono il 2003, anno in cui viene riconosciuta come disciplina ufficiale, imponendosi con efficacia accanto alle terapie mediche propiamente dette. 

Ed il 2015, anno in cui vengono stilate le Linee guida nazionali, portando alla luce l’importanza di una Equipe multidisciplinare formata da psicologi, veterinari, educatori cinofili ed altre figure professionali che gestiscano la complessità della relazione uomo animale e che utilizzino dei metodi unici e armonizzati a livello nazionale. 

Al nostro progetto hanno partecipato tre cani, scelti con differenti parametri di Arousal e Reattività, appositamente per riuscire ad ottenere nei soggetti coinvolti (bambini compresi in una fascia di età tra i due e i quattordici anni) un passaggio nel caso del primo cane dal timore alla fiducia, nel caso del secondo cane dalla fiducia alla sicurezza, nel caso del terzo cane dalla sicurezza all’autostima.

L’ obiettivo finale del nostro progetto è stato raggiunto. In quanto abbiamo constatato attraverso vari strumenti, tra i quali interviste, questionari e documentazione medica, un notevole miglioramento del vissuto sia dei bambini coinvolti che dei loro familiari.